Regolamentazioni per gli Affitti Brevi in 2023
La locazione turistica (comunemente chiamata “affitto breve”) è una forma di locazione immobiliare che si caratterizza per una durata inferiore a 30 giorni. Questo tipo di contratto segue le stesse regole degli affitti tradizionali, ma presenta alcune eccezioni e specificità. Nel presente articolo esploreremo il Decreto Legge 50/2017, che stabilisce le definizioni e le regolamentazioni principali per questa tipologia di locazione.
Tabella dei Contenuti
Lettura Veloce
Il DL 50/2017 ha introdotto definizioni e regolamentazioni fiscali per gli affitti brevi.
Gli affitti brevi riguardano contratti di locazione di unità immobiliari residenziali, con una durata massima di 30 giorni nell’arco di un anno.
I redditi derivanti dagli affitti brevi sono soggetti alla nuova disciplina fiscale della cedolare secca
È importante comprendere le norme che regolano gli affitti brevi per evitare sanzioni. É consigliato rivolgersi a professionisti esperti nel settore.
La gestione degli affitti brevi può essere semplificata affidandosi a gestori specializzati.
Legge per Affitti Brevi
Il Decreto Legge n. 50/2017 ha, per la prima volta, introdotto la definizione di locazione breve e dato alcune linee guida per la gestione. Secondo questa legge, non tutti i contratti di locazione breve possono essere considerati affitti brevi. Affinché un contratto rientri in questa categoria, deve essere stipulato fra persone fisiche e la locazione deve avvenire per fini residenziali. Sono escluse le locazioni che rientrano nell’esercizio di impresa e gli immobili che non si trovano sul territorio italiano.
Categorie catastali e durata massima
Gli affitti brevi possono riguardare unità immobiliari di categoria catastale dalla A1 alla A11 check, escludendo la categoria A10 che comprende uffici e studi privati. La durata massima di 30 giorni deve essere calcolata nell’arco di un anno: se un ospite soggiorna più volte nello stesso anno, i giorni vengono sommati fino al massimo di 30 giorni.
Regime fiscale e cedolare secca
I redditi derivanti dalle locazioni brevi, compresi i servizi accessori strettamente legati ai fini residenziali, sono soggetti a una nuova disciplina fiscale. È infatti possibile applicare l’imposta sostitutiva della cedolare secca, che ammonta al 21% sui redditi percepiti attraverso i canoni e i servizi connessi (attenzione, i servizi accessori ammessi sono limitati a pulizia di fine soggiorno, fornitura biancheria iniziale e fornitura utenze). Un altro vantaggio di questo regime fiscale è che non è necessario registrare i contratti di locazione presso l’Agenzia delle Entrate.
Gestione degli affitti brevi
Data la complessità delle regolamentazioni e degli adempimenti fiscali, molti proprietari di immobili si rivolgono a gestori specializzati in affitti turistici, come Trentino Short Stay. Questi professionisti si occupano di gestire le prenotazioni e di assolvere agli obblighi fiscali, semplificando la vita dei proprietari e garantendo la conformità alle normative vigenti.
Conclusioni
Il DL 50 del 2017 stabilisce importanti norme specifiche per la locazione di breve durata. È importante comprendere queste disposizioni al fine di evitare sanzioni e garantire una gestione corretta. Se si desidera intraprendere questa forma di locazione, è consigliabile rivolgersi a professionisti esperti nel settore per una gestione efficiente e conforme alle normative.
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