[2023] Codice Regionale per Affitti Brevi: Cosa cambia nel Mercato Immobiliare

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A causa della diffusione sempre maggiore degli affitti brevi, il codice regionale affitti brevi è diventato un argomento di grande rilevanza in Italia. Questo fenomeno ha creato distorsioni sulla concorrenza e sul mercato immobiliare, soprattutto in zone turistiche dove gli affitti brevi hanno trasformato alcune aree in veri e propri alberghi diffusi, facendo aumentare i prezzi delle abitazioni.

Tabella dei Contenuti

Riassunto

  • Il codice regionale affitti brevi è stato introdotto per regolamentare il fenomeno degli affitti brevi.
  • La legge ha imposto l’obbligo di registrazione per i proprietari di immobili che offrono affitti brevi.
  • Diverse regioni italiane sono già intervenute con leggi regionali.
  • È stato introdotto il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi, che sarà assegnato dal Ministero a tutte le case ad affitto turistico.
  • La regolamentazione degli affitti brevi potrebbe portare a un crollo dei prezzi degli immobili.

Regolamentazione e Sanzioni per Affitti Brevi

Per regolamentare il settore degli affitti brevi, il decreto legge 34 del 2019 ha imposto l’obbligo di registrazione per i proprietari di immobili che offrono i loro immobili ai turisti. Il regolamento che attua e disciplina le banche dati è entrato in vigore il 16 novembre 2021, stabilendo che tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati alle locazioni brevi devono essere registrati in una specifica banca dati.

L’obbligo di registrazione spetta a chiunque proponga affitti brevi, ovvero con contratti di durata non superiore a 30 giorni. Dopo la registrazione l’utente riceverà un codice identificativo che dovrà essere esposto insieme all’annuncio. Le multe per chi non rispetta queste prescrizioni normative vanno da un minimo di 500 a un massimo di 5.000 euro, con un raddoppio della multa in caso di ripetuta violazione.

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Leggi Regionali sulla Locazione Turistica

Diverse regioni italiane sono già intervenute con leggi regionali per definire il confine tra chi effettua locazione turistica a livello professionale e chi invece ne trae vantaggio esercitando un semplice diritto di proprietà. Alcune regioni richiedono già, per chi fa locazione breve, l’invio di una comunicazione al Comune e l’attribuzione di un codice identificativo degli immobili commercializzati.
In Lombardia, per esempio, dal 2020 i proprietari che fanno affitti brevi possono mettersi in regola senza dover dichiarare di essere gestori di strutture ricettive. Possono ottenere il Codice Identificativo Regionale (CIR) autodichiarando di essere semplici locatori “privati”.

È importante sottolineare che la legge regionale dovrà presto interfacciarsi con la norma di rango primario, in quanto la materia dei Codici identificativi è stata recentemente disciplinata dal decreto crescita (Dl 34/2019).

Nuove Regole per gli Affitti Brevi: Limiti, Sanzioni e Normative

  • Fabio Becchi, presidente di Fiaip Savona, sostiene la necessità di fare chiarezza sul tema degli affitti brevi, ma sottolinea che il settore non deve essere colpito in modo indiscriminato. Infatti, il mercato degli affitti brevi ad uso turistico è in rapida evoluzione e necessita di una regolamentazione adeguata.

  • L’ultimo disegno di legge in discussione prevede un limite minimo di due giorni per gli affitti brevi nei centri storici di 14 città metropolitane italiane, con sanzioni per chi affitta per un solo giorno.

  • Vengono esclusi dalla possibilità di affittare i cittadini con pene detentive superiori a 3 anni per reati non colposi e cittadini sottoposti a sorveglianza speciale o misure di sicurezza personale.

  • Le dimore destinate agli affitti brevi dovranno rispettare le stesse norme antincendio, igienico-sanitarie e di sicurezza degli impianti che già vincolano gli alberghi.

  • L’imposta di soggiorno sarà estesa anche agli intermediari immobiliari e ai gestori dei portali telematici che hanno un ruolo nel processo di pagamento.

Conclusioni

In conclusione, il codice regionale affitti brevi è stato introdotto per regolamentare il fenomeno degli affitti brevi favoriti dalle piattaforme digitali. Questa regolamentazione mira a garantire la concorrenza, la tutela degli utenti e a regolare il mercato immobiliare. La speranza è che si riesca a trovare un equilibrio tra la regolamentazione e la libertà di proprietà, al fine di evitare impatti negativi sul settore del turismo e sul settore immobiliare.

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